Cambiare il Trentino si può. Noi ci vogliamo provare… e tu?

#qualcosadinuovo è reale

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In Trentino è nato #qualcosadinuovo
 
I preparativi fremevano da un paio di mesi: incontri, contatti, forum, assemblee.
Sul web era già visibile da qualche settimana, ma ora è un soggetto reale: è nato #qualcosadinuovo,  un’aggregazione in movimento che si inserisce nel dibattito politico trentino (anche in vista delle prossime elezioni provinciali), raccogliendo un vasto patrimonio di storie e di esperienze in una proposta programmatica e metodologica inedita.
 
#qualcosadinuovo non è banalmente alla ricerca di un suo spazietto nel già frastagliato scenario politico provinciale, perchè siamo consapevoli dell’inutilità e anzi della dannosità di un’operazione meramente elettorale.
Lontano da quella prospettiva, #qualcosadinuovo nasce invece dal rifiuto di un dibattito tutto concentrato sui nomi dei candidati e reso ancora più sterile dai veti incrociati di partiti e alleanze, impegnate soprattutto a difendere gli interessi di bottega: un dibattito che i più pretendono di risolvere appellandosi alla logica del “voto utile”, proposto come panacea di tutti i mali. 
A noi pare che il grande assente, nel panorama politico trentino, sia il dibattito sulle idee, ovvero il confronto tra i diversi progetti sul possibile futuro della nostra provincia.
 
A fronte della frammentazione delle forze politiche non si può non vedere il grande fermento che, da anni, attraversa la società trentina e che non segna affatto il distacco dalla politica ma, al contrario, mostra il desiderio dei cittadini di riappropriarsi della politica, di restituirle il ruolo che le spetta e di assumersi la responsabilità di cercare e trovare soluzioni efficaci per la vita delle persone, delle famiglie e delle imprese.
Pensare che i cittadini riescano a condizionare il governo della Provincia, sfidando i draghi e giganti, può sembrare impresa da Don Quijote, ma lo sarà soltanto finché non troveremo il coraggio di metterci la faccia: cultura, ricerca, economia, ambiente, lavoro, mobilità, salute hanno bisogno di idee nuove, di più trasparenza e di un po’ di buona volontà. Sotto questo spirito, un gruppo sempre più nutrito di persone nauseate dalla politichetta, ma amanti della Politica, ha deciso di riunirsi e lavorare seriamente.
#qualcosadinuovo è nuovo, innanzi tutto, nel metodo: mentre tutti cercano di recitare la propria parte nel teatrino della visibilità, noi abbiamo deciso di partire, in sordina, dai contenuti, costituendo dei gruppi di lavoro che analizzassero le problematiche concrete dei cittadini trentini e trovassero soluzioni altrettanto concrete.
Sappiamo che in campagna elettorale ognuno si riempie la bocca di slogan per crearsi una posizione e alimentare una certa visibilità. A noi questo non interessa: ci nteressa invece essere attivi e radicali nelle proposte, a partire dall’esperienza professionale e personale che ogni giorno viviamo. I gruppi di lavoro hanno preso avvio dalle esigenze dei pendolari, dei malati, dei lavoratori, degli studenti, delle famiglie, degli artigiani e dei contadini: hanno cercato risposte efficaci, senza baciare vecchi padrini o improvvisare formule magiche.
Le idee e le proposte sono state discusse e approvate in assemblea, diventando così  la pietra angolare del movimento.
Saldamente appoggiati a quella pietra ora lanciamo pubblicamente la proposta di un tavolo politico aperto a tutti i partiti e i movimenti interessati a realizzare un progetto comune che si articoli e si sviluppi attorno ad alcuni valori che ci paiono irrinunciabili: la difesa e la valorizzazione dell’ambiente, il riconoscimento della centralità della persona e dei suoi diritti, la ricerca di una qualità della vita elevata e diffusa, la proposta di un modello economico e produttivo innovativo e sostenibile e perciò capace di invertire la congiuntura attuale, il rinnovamento dellla politica e della gestione delle risorse nel senso della trasparenza, dell’efficacia, e della partecipazione.
Ne deriva un programma che necessariamente pensa al Trentino di domani  e lo vede caratterizzato da una ricerca libera dai controlli politici e finalizzata al benessere sociale, un’agricoltura e un allevamento “puliti” legati alla qualità e non alla quantità, una scuola che valorizzi le persone (docenti e studenti) e non le speculazioni immobiliari, un sistema produttivo che tenga conto del territorio e delle sue risorse, una politica culturale aperta, capillare, quotidiana e capace di promuovere creatività e curiosità, una gestione dei rifiuti radicale, razionale e moderna, una mobilità “morbida” ed efficiente, pensata per i pendolari  e le persone e non per i costruttori, un turismo consapevole e sostenibile, diffuso, durevole, integrato, una gestione del bilancio più razionale, ma non succube dell’austerità dei trattati europei, un’amministrazione trasparente, leggera, efficiente.
Non vogliamo parlare di nomine, poltrone e piccoli tornaconti: offriamo sul tavolo una piattaforma di proposte, pronti a metterci la faccia e a dialogare con chi sia pronto ad abbandonare le logiche della vecchia politica e i metodi delle “càneve” e delle “magnadòre”.
Se a questo tavolo il solito teatrino dei personalismi prevarrà sui programmi, noi ci faremo da parte senza alcuna esitazione. Ma se a prevalere sarà la voglia di portare fin dentro il Palazzo la radicalità dei contenuti, noi ci saremo.
Il re è nudo.
Il Trentino ha diritto a #qualcosadinuovo.

Autore: now.here

nowhere is now, here, or nowhere. nowhere is a net or not. nowhere is here if you're there.

1 thoughts on “#qualcosadinuovo è reale

  1. Uno dei primi argomenti di cui si potrebbe discutere è quello della partecipazione. Tutti ne parlano ma nessuno avanza proposte concrete. Il primo ddl della prossima legislatura sarà il ddl di iniziativa popolare 328/XIV e forse come prima cosa i candidati dovrebbero dire qual è il loro pensiero a riguardo.

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